Si informano tutti gli interessati che, a seguito delle richieste pervenute, il torneo di questa sera de Aspettando il Grandi Marche è rinviato. Si prega dare massimo risalto alla notizia. Vi aspettiamo prossimo lunedì per ultimo volante a squadra prima dell’inizio del torneo.
Nel terzultimo appuntamento di preparazione al Grandi Marche, lo Spicchi d’Autore si aggiudica il secondo volante consecutivo, precedendo il team misto di Adriano Visconti e la Ricola. Prima dell’inizio del torneo vero e proprio, in programma il 12 Novembre alle ore 20.00, ci saranno ancora 2 occasioni, per le squadre, per trovare l’assetto giusto e completare il proprio organico. Proprio nella giornata di lunedì, infatti, l’Axioma ha comunicato il tesseramento di due nuovi giocatori: Visconti e Migliaccio. Nel prossimo appuntamento, Lunedì 29/11, infine, nuovo test dedicato alle piste, con una variante del pattern a 40 piedi, una ratio leggermente più alta, ma con medesima quantità di micro litri d’olio.
Vi era un tempo in cui il calendario agonistico era fitto di appuntamenti di prestigio, di quelli che non si potevano perdere assolutamente; una sorta di vetrina, dove, in un colpo solo, potevi ritrovare il gotha del bowling italiano. E non importava, alla fine, se si riusciva a portare a casa un risultato positivo, l’importante era poter dire … io c’ero! Oggi, a distanza di anni, di tutto ciò, da nord a sud, è rimasto solo il ricordo. Piacevole, ma pur sempre solo un ricordo, dei bei tempi che furono e che, quasi sicuramente, dati alla mano, mai ritorneranno. Altri numeri. Altri personaggi. Diversa disponibilità (chiaramente maggiore) economica dei singoli. Altro entusiasmo. Quello, però, lo possiamo ancora ritrovare, quasi intatto, nell’animo dell’organizzazione del torneo (Gino Della Torre – New Star) che, fra mille difficoltà (crediamo), è riuscito a raggiungere il prestigioso traguardo delle 50 primavere. Cinquant’anni e quarantasette doppi! Per la serie: pochi, ma buoni! con le medie testimoni inequivocabili di ciò: 2.475 minimo per essere nella Top 10; 2.685 per chiudere al vertice e molte individualità ben sopra il classico par (247 di media per Marco Reviglio; 227 di media per Eros Origlia). Il format prevedeva un Petersen (come si soleva chiamare al tempo) a 12, che ha impegnato per tutta la giornata i finalisti, nonostante un break programmato a pranzo. Fabio Gonella e Marco Reviglio, del Red & Black, hanno dominato questa fase, chiudendo a quota 5.489 birilli e con un vantaggio di +200 sui primi inseguitori, Tommaso Radi ed Alessandro Santu del Delirium (5.289), a loro volta avanti di 160 circa sui terzi, il Cobra di Spagnoli e Mangiacotti (5.115). Sulla vittoria finale, di uno dei tanti team piemontesi presenti, ha pesato senza alcun dubbio la prestazione maiuscola (anche se potrebbe sembrare riduttivo definirla così) del mancino “azzurro” Reviglio: 3 partite da “279” consecutive, 3 partite da “240”, un paio di “250” sparsi qua e la e due picchi, uno alto (283) ed uno basso (226). Una prestazione che, in un contesto internazionale o mondiale, avrebbe potuto aprire la pagina delle news di Sky Sport 24 delle ore 20. Quella sì che sarebbe una gran vetrina. Quella sì che sarebbe storia.
L’Organizzazione, preso atto della defezione di due squadre, comunica che l’edizione n° 46 del Torneo Grandi Marche vedrà la partecipazione di 10 squadre. Resta confermata la data d’inizio del torneo (12/11/2018), mentre format e calendario subiranno un radicale cambiamento. Come detto, il torneo partirà lunedì 12 novembre 2018 ore 20.00 e terminerà lunedì 17 giugno 2019. Sarà articolato in due fasi (la prima di 18 giornate; la seconda di 10) che vedranno coinvolte, sempre, tutte e 10 le squadre. Cambia, ovviamente, anche la finale del singolo, che vedrà, adesso, 10 giocatori in pista per una finale round robin su 9 partite. Nella sezione dedicata sono disponibili i due file di riferimento: regolamento aggiornato (con in giallo le modifiche apportate) e calendario.
36 squadre “eccellenza” e 35 “cadette”, così come si chiamavano un tempo, si sono ritrovate, in terra d’Emilia, in aperta contesa per uno degli ultimi titoli di una stagione che volge al termine. Medie, a squadra, non proprio eccelse, se consideriamo che delle 12 finaliste maggiori solo una squadra, la prima classificata, è andata ben oltre quota 5.100, mentre tutte le altre si sono assestate sotto il par. Tuttavia, non sono mancate individualità di rilievo, con due “300”, realizzati da Luca Rossini del Silver Fox, in qualificazione, e da Erik Davolio dei Cobra, in semifinale, e con un 20%, circa, dei partecipanti sopra i 200 di media. Fra questi, in cinque sono andati sopra i 1.300, ma solo in quattro casi il contributo è valso il pass alla fase finale (vano il 1.305 della Roberta Benetazzo, del Team di Castelfranco). Il format prevedeva la divisione delle squadre finaliste in due gironi ed una classifica a punti determinata dagli scontri diretti fra giocatori, più un ulteriore bonus per la serie a squadra sopra gli 800 o 850 birilli, il tutto in previsione della classica difesa di posizione su partita secca. Il Cobra Milano, in tutto il suo percorso, ha nettamente dominato gli avversari, vincendo, poi, con merito il titolo italiano come vedremo. Ha dominato la qualificazione, con un parziale di 5.117 birilli, e la semifinale, con due serie shock da 947 e 1.043 (4.345 totale) arrivando, però, a pari punti con la formazione del Castelfranco Veneto. Nel bowling i casi di parità sono stati sempre risolti considerando il totale birilli, e ci sembra essere giusto così, ma, in tornei strutturati su gironi all’italiana, modello calcio, non si dovrebbe sminuire il valore dello scontro diretto (in questo caso a favore dei veneti). Archiviata questa nota, o meglio questa riflessione, resta la vittoria schiacciante dei milanesi contro i romani della Flaminia (812 – 655), primi del proprio raggruppamento, ma mai in partita nel match clou. Romani sconfitti, pur se di misura (752-742) anche nell’incontro per il bronzo, dove al Castelfranco Veneto è bastato il solo Renato Bortolon (249) per regolare il Le Privè. Per i “cadetti”, invece, titolo in casa per il Galeone, vincente (manco a dirolo) sui romani del Mondial Bowl 817-727. In un match “teso”, a guardare gli score, la differenza l’ha fatta Matteo Corazza (235), che già in qualificazione e semifinale aveva dato segni di grande equilibrio nel gioco. Bronzo, infine, per il Bowling Strike Cervere (759-715 sul Nerviano).