Capita, tante volte, che gli addetti ai lavori di bowling, quali giocatori, dirigenti, proprietari di centro o membri del consiglio federale, si ritrovino a parlare di una delle deficienze (inteso nell’accezione lessicale della parola = mancanza), che da decenni attanaglia la federazione e a cui sembra arduo porre rimedio, ovvero la crescita numerica e la formazione di un parco giocatori under 18. La stessa scrivente, in un articolo recente, ne aveva trattato il tema, solleticando il lettore sull’occasione che la promozione scolastica offriva da anni di default, attraverso il Progetto Bowling & Scuola. Complessa è la strada che potrebbe permettere a tanti potenziali futuri campioni di avvicinarsi al nostro sport, ma, purtroppo, altrettanto complessa è, anche, la strada da percorrere affinchè quei pochi che vi sono già (21 qualificati al campionato italiano) non si scoraggino, lasciando prima del tempo le piste. Ecco, quindi, che al di la del risultato agonistico conseguito in pista, a Roma, da parte di Giulia Carlotto dell’AS 2000, di Leonardo Zingales del X Centric, di Mario Del Gaudio dei Killer Pins, di Matteo Lacchini e Rebecca Mazzanti, entrambi del Roma Tiam, ci corre l’obbligo di sottolineare la vittoria “morale” non tanto di un’atleta, quanto di un’Associazione, ovvero il vero cuore pulsante del nostro movimento agonistico. Ecco allora che un ideale medaglia d’oro andrebbe conferita, senza piaggeria alcuna, alla S.S. Lazio e suoi dirigenti che, con un intervento concreto e spontaneo, previo consultazione “morale” con gli interessati, ha permesso al giovane Davide Oliveri, atleta siciliano, fascia 12-14 anni, del Bowling & Games di Palermo, di sopperire ad una scomoda logistica, quale quella isolana, abbinata ad una definizione tardiva della sede di gara. Martino Pota, che da anni si impegna coi ragazzi, siano essi disabili, con il programma degli special olympics, piuttosto che studenti o giovani alle prese con realtà sociali critiche, per usare un eufemismo, già in passato aveva caldeggiato l’ipotesi, forse neanche tanto bislacca, di prevedere una sorta di accordo preventivo e vincolante, coi centri bowling, per poter definire, con largo termine, le sedi di gara dei campionati italiani, a tutti i livelli. Vien da se, infatti, che in un paese come l’Italia, dove anche arrivare a Bologna richiede un impegno non indifferente, conoscere con mesi di anticipo le sedi di gara permetterebbe di programmare il proprio viaggio, approfittando di tariffe vantaggiose. Ma questi sono argomenti da trattare in altra sede. Per adesso ci godiamo questo momento che, siamo sicuri, avrà infuso nuovo entusiasmo nel ragazzo e fatto comprendere che tutti gli ostacoli, se si vuole, possono essere superati.
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