Quando si approssimano i mesi estivi è facile percepire nell’aria un senso di euforia, dovuta, spesso, all’arrivo delle tanto attese ferie. Un periodo, più o meno lungo, in cui staccare la spina dai problemi della quotidianità. Forse, per la risoluzione dei nostri, relativamente al movimento bowling, avremmo bisogno di un periodo di ferie eterno. Le cronache recenti, infatti, più che soffermarsi sugli ottimi risultati agonistici dei “soliti noti” (leggi Pongolini in quel di Madrid), vedono, al centro dell’attenzione dei più, le classiche ripercussioni di carattere federale. Pur essendo ancora in via di definizione la querelle sulle dimissioni di due componenti della Commissione Tecnica, che costituisce l’area pensante del nostro sport, emergono, a macchia di leopardo, altri lati oscuri, di certo frutto di una cattiva comunicazione, che contribuiscono, tuttavia, a generare, nei tesserati, pensieri negativi, illazioni, magari infondate, e congetture che, giorno dopo giorno, danno spallate energiche alla nostra struttura debole di per se. Senza voler entrare troppo nello specifico, ad esempio, ci chiediamo, fra i tanti, come mai un atleta, inserito nel programma di alto livello (Pier Paolo De Filippi) non abbia disputato la sua prova, al torneo di San Marino, con regolare divisa di gioco e che, nello stesso torneo, non sapesse di scendere in pista come nostro rappresentante, con relativi benefit annessi. Si dirà che apposita comunicazione fa bella mostra di se in home page, sul sito istituzionale, ma certo è anche che la stessa è postuma alla prova dell’atleta (quanto meno per la sua diffusione pubblica, stante alla data riportata in calce). Ergo siamo di fronte ad un qualche intoppo comunicativo. Il medesimo, magari, che ci ha impedito, per nostra sicura negligenza, di conoscere tempi e modalità per entrare a far parte del team federale, e non dalla porta “popolare”, ma attraverso uno stage propedeutico con relativa assunzione. Molti, troppo spesso, dimenticano che dietro le figure istituzionali del Presidente e dei Consiglieri ne esistono delle altre, appunto retribuite, che, quotidianamente, si adoperano per metterci nelle migliori condizioni possibili di affrontare la nostra attività, a livello locale, nazionale ed internazionale. Sempre in prima linea e sempre esposte alle nostre critiche. Bello a dirsi, ma a farsi? Ecco, come veniamo a conoscenza delle modalità e tempistiche per candidarsi ad uno di questi ruoli? Esiste un bando? Si procede per chiamata diretta? Chi decide? Domande lecite, certamente, di cui, però, non troviamo risposta nelle sezioni preposte, anch’esse lacunose e poco aggiornate, in barba al principio di trasparenza e comunicazione di cui spesso abbiamo sentito parlare in campagna elettorale e che ritorna prepotente in tante altre situazioni: dalla mancata comunicazione delle dimissioni di due membri del consiglio alla gestione allegra, o presunta tale, di un possibile cambio sede della segreteria centrale. Ecco, anche qui, sicuramente, siamo di fronte a qualche intoppo comunicativo. Ma se è vero che due indizi, o più, possono fare una prova, magari anche due intoppi, o più, possono significare qualcosa … forse! E nel mentre la disaffezione dilaga, così come le illazioni ed i … sentito che.
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