Il Campionato Italiano di Singolo, di fatto, chiude la stagione agonistica, in quanto regina delle manifestazioni in calendario. In tanti, infatti, lavorano, lottano ed investono risorse mentali e fisiche per giungere pronti all’appuntamento che incorona il giocatore Top della stagione e, nel caso delle massime categorie, definisce i rappresentanti nazionali per i Campionati Europei. Il titolo di questo articolo sintetizza al meglio lo stato di parte del nostro movimento: “conferme” da parte dei soliti noti, oggettivamente ed indiscutibilmente due spanne sopra la media, e “azzurre”, visto che a guardare i podi, in pratica, ci ritroviamo su le due nazionali, ma anche, pur se non appare nel titolo, “imbarazzo”. Imbarazzo nel sottolineare, ancora una volta, la forza e la superiorità di un gruppo, nella massima categoria maschile, che andrebbe trasportato in blocco in nazionale per direttissima. Per loro non servono, certo, le nostre parole, parlano i numeri, i freddi numeri: per il secondo anno consecutivo, infatti, hanno portato a casa i titoli del doppio, della world cup e del singolo (scorso anno tripletta riuscita a Fiorentino) e per il 2017 hanno presentato 4 finalisti su 4 partecipanti, di cui 3 a podio, ovvero il 75% della presenza. Unico a reggere ancora il ritmo è il sempre verde Maurizio Celli (Galeone), che porta a casa il bronzo (insieme a Tommaso Radi), mentre Pongolini e Fiorentino, ancora una volta monopolizzano la scena, con oro e argento rispettivamente. Stesso discorso può essere esteso al settore femminile, dove l’asse Palermo-Torino ci presenta le “terribili” 4 azzurre: Giada Di Martino – Helga Di Benedetto (Crackerjack), Alessandra Morra – Daniela Buzzelli (Amici del King). Un divario netto, nettissimo con le colleghe: dai 200 e spiccioli delle prime 4 ai 180 delle prime inseguitrici. Divario che fra loro, invece, si azzera quasi, specie nei match play giocati, vinti e persi nell’ordine di 1 birillo, come nel caso dell’incontro di finale fra la Di Martino e la Morra: 150-149; 255-256; 215-184. Per età e per esperienza sono loro il nostro presente e, in parte, il nostro futuro e senza che nessuno si senta tirato in ballo, snobbato o ferito nelle aspettative, spetta a loro mantenere alto il nome del nostro movimento, entro e fuori i confini nazionali. Ciò per il presente … in attesa che anche i medagliati delle altre categorie possano vivere lunghi momenti di gloria e contribuire ad alzare la soglia della qualità del bowling nazionale.
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