Confermarsi, da un anno all’altro, di per se è già un buon traguardo. Se poi quel dato lo si riesce, anche se di poco, a migliorare, il risultato che ne consegue è ancora più soddisfacente. Gli 804 partecipanti totali, al primo appuntamento del Tour 250, sono la conferma che la strada intrapresa, benchè presenti, come è ovvio che possa essere, delle incongruenze, sia quella giusta, per infondere nuovo entusiasmo nei giocatori italiani, vecchi e nuovi. Il primo week end ufficiale ha presentato ben 10 tornei, da Nord a Sud isole comprese con qualche conferma, molte sorprese, un piacevole “ritorno” ed un curioso parallelo fra bowling e calcio. Roma e Biella sono stati i due tornei che hanno fatto registrare il maggior numero di partecipanti, 144 e 131 rispettivamente, e presentato delle conferme quasi scontate. In primis, il dominio di Tommaso Radi, romano, anche se tesserato per i Delirium, che, dopo aver “marcato” da vicino Marsili, in qualificazione (1.343-1.355), lo ha staccato, prima, in semifinale (1.464-1.374) e poi battuto in finale (245-203). A “Tommy” ha fatto da contraltare la forza ed il talento di Luca Osella, dei Cobra, che ha giocato un torneo, a Biella, pressochè impeccabile, sbagliando, di fatto, una sola partita, la prima (186). Per lui qualificazione chiusa a 1.356 e semifinale a 1.438, quanto basta per mantenersi davanti a Luciano Marsero, del Real Team, che aveva sfiorato il 300 e a Marco Boccato del Red and Black, battuto poi (215-188) nel match per il titolo. Il capitolo delle sorprese, invece, è piuttosto ampio. In cinque tornei (Modena, Salerno, Bitonto, Milano e Palermo) il verdetto delle qualificazioni è stato sovvertito in finale, dove hanno prevalso giocatori che si erano assestati fra il quarto (in 3 casi) ed il sesto posto (nei restanti 2). A Modena è toccato a Mirko Nannetti del Galeone. A Salerno, ad Aldo Iorio, del Thunderbowl. A Palermo, a Filippo Glorioso dell’Advance. Tutti partiti dal quarto posto in qualificazione ed esplosi in semifinale, anche se quest’ultimo ha dovuto soffrire qualche … camicia in più per arrivare sul gradino più alto. A Milano e a Bitonto, invece, la scalata al titolo è partita addirittura dal sesto posto, con Romeo Jr Ogao del Thunderbowl Milano che ha battuto Fabrizio Maruffi, dello Split Varese, risalito addirittura dal 13° posto. In Puglia, in un’affare tutto in famiglia, è stato Angelo Delvino a lanciare la scalata, partendo dal sesto posto e chiudendo primo semifinali e torneo, grazie alla vittoria (236-217) su Claudio Angeloantonio. Sul … piacevole ritorno … alla vittoria, credo di andare a colpo sicuro, sottolineando quella di Federico Rossi, nel torneo di casa a Valdera. Primo indiscusso sia in qualificazione (anche se in coabitazione con Maltinti) sia in semifinale, Rossi ha sigillato il titolo con un match da “stellina” (265-181) battendo Matteo Bonanno degli Stroker. Infine, il parallelo “bowling – calcio”, emerso in quel di Castelfranco. Nel duello “casalingo” fra Geremia Salvagno e Franco Zambon ha prevalso il secondo che, di fatto, ha sbagliato solo la prima partita (192) nell’intero torneo. Per Salvagno, sfortunatamente, altra finale persa. Quasi un ironico parallelo con la propria squadra calcistica del cuore! (Provate ad indovinare) Il quadro dei tornei è chiuso dalla Sardegna, che ha premiato Matteo Senna del Black Sheep. Rimasto quasi in posizione d’attesa, l’atleta, dopo aver chiuso secondo in qualificazione e terzo in semifinale, ha assestato i due colpi vincenti al momento giusto. Quanto basta per aver ragione di De Vecchi e Scuderi.
Come da tradizione, il nuovo anno sportivo si apre col Tris del Mandrake, organizzato presso il centro bowling di San Lazzaro di Savena (Bologna). 56 le formazioni presenti in pista, a caccia di uno dei posti validi per l’accesso alla finale: 12 dal tabellone principale più 4 dalle speciali classifiche previste. Il Superstrike di Caserta, che presentava il neo acquisto Alberto Petracca, di fianco ai senatori Giacomo Buonanno ed Alessandro Martino, prendeva subito la testa della classifica, grazie ad una buona prova di quest’ultimo (1.411), mettendo alle spalle, nell’ordine, i Titani (3.730) ed il Red & Black (3.698). Delle 12 squadre qualificate, 5 si assestavano sopra i 200 di media, mentre le restanti si distribuivano nel centinaio inferiore. Fra queste, grande amarezza per una delle formazioni dello Star Wars di Parma (Caiti – Bolzoni – Marchetti), fuori per 2 soli birilli con 3.507. A differenza dell’altra formazione, entrata dalla “porta di servizio”, per loro, il famoso motto jedi, che la forza sia con te, non ha trovato fondamento. In semifinale, dove si giocavano ulteriori 6 partite, ripartendo da zero, il Red & Black provava ad accorciare le distanze con la capolista, ovvero il Superstrike (3.624 – 3.606), lasciando intendere, agli avversari, che era pienamente in corsa per il titolo. In corsa anche le altre due qualificate alla finale match play, ovvero, l’A.S. 2001 di Bologna (3.602) ed i Cobra di Milano (3.572). Il primo match di finale è stato una pura formalità sia per il Superstrike, opposto ai Cobra (631 – 588), sia per l’A.S. 2001, contro i piemontesi. Per la squadra di “casa” doppio 240 per Benvenuti e Reggiani, nel 710 che ha lasciato poco o nulla a Boccato & Co (624). La formazione di Asti, tuttavia, ha saputo rifarsi nel match successivo (653 – 616) contro i milanesi del Cobra, grazie al 279 del sempre verde Marco Reviglio che, in un colpo solo, ha sostenuto il compagno Boccato (174) e contrastato l’avversario Mangiacotti (236). La formazione di Caserta, invece, per nulla intimorita dalla serie precedente degli avversari, ha continuato a macinare gioco, portando a casa l’ennesima serie over 600. Una serie che le vale il primo titolo della stagione (633 – 582) e che porta la firma di Alessandro Martino. Una garanzia.