In via non ufficiale, nella sezione dedicata all’attività federale, è disponibile il file riassuntivo dei giocatori che hanno già giocato fino ad oggi.
Disponibile, nella sezione dedicata del torneo, il calendario aggiornato della fase finale, che avrà inizio lunedì 16 Aprile 2018. Si invitano gli addetti ai lavori a veicolare al massimo la notizia.
E’ la Melluso a rimanere fuori dal girone play off, dopo una corsa appassionante lunga settimane e la sconfitta per mano dell’ Old Friends. La prima fase si chiude, quindi, con i primi verdetti di stagione: la FB mantiene la testa della classifica e ripartirà, insieme allo Spicchi d’Autore, che la segue al secondo posto, con un bonus punti di +4. Caffè Borbone e Ricola, che chiudono al terzo e al quarto posto, e ripartiranno con un bonus punti di +3 e +2, rispettivamente, hanno dato vita, invece, ad un match pirotecnico, terminato sul 2-2 e con un Martino in versione Champions (755). Pub Ten ed Axioma, entrambe in bilico fino all’ultimo, sono entrate a braccetto, a pari punti, nel girone finale. Massima soddisfazione per l’Axioma che suggella il record della miglior partita maschile, grazie a Cosimo Mola, che realizza il primo “300” del torneo (avendolo realizzato alla prima partita il record non potrà essere eguagliato). Il girone play out era già definito nella sua sostanza. Mancava di conoscere solo quale delle big sarebbe “retrocessa”. Melluso ed Old Friends partono con i favori del pronostico, anche grazie al bonus punti di +4. Attenzione massima, infine, alle possibili outsider: 1926 in primis, ma anche Caldarelli, Archè ed Ottica Pascotto.
Tripletta “Delirium”, nell’appuntamento di Aprile con il Tour 250. Fiorentino, Santu e Radi, infatti, si sono imposti, rispettivamente, nei tornei di Casalecchio, Nerviano e Trivigliano, aggiungendo ulteriori trofei ad una bacheca già ricca di per se. Ma andiamo con ordine: In Emilia, dopo due serie praticamente identiche (1.357 in qualificazione e 1.317 in semifinale), Antonino ha liquidato, in maniera abbastanza netta (229-164), Denis Reggiani, dell’A.S. 2001, che aveva chiuso al primo posto le qualifiche con un personale di 1.420. Curiosità: quest’ultimo, in 14 partite giocate, ne ha sbagliate praticamente solo due (163 -164) e di queste la seconda gli è stata fatale. In Lombardia, Walter ha domato, di misura, Alessandro Del Carmine (185-170), dopo aver difeso la posizione contro la padrona di casa, Sara Perticati (244-190) ed aver disputato una qualifica (1.265) non proprio esaltante. Nel Lazio, infine, “Tommy” si è ripreso lo scettro di Re, battendo la Katia Ricciardi, della Tiam, 179-150, dopo aver chiuso qualificazione (1.391) e semifinale (1.386), in entrambi i casi, con un vantaggio medio di +130 birilli sul secondo! Al di la della tripletta, gli altri “campi” hanno, ugualmente, offerto spettacolo e spunti di riflessione, come a Montecchio Maggiore (Veneto), dove Federico Allegro, del Black Panthers, si è aggiudicato il titolo, dopo aver battuto il compagno di team, Davide Tosato, 279-243. Per Allegro, che aveva chiuso a centro classifica le qualifiche, così come Tosato, 3 partite da incorniciare, fra semifinale e finale (299 – 279 – 279), ed il rimpianto di non essere riuscito a portare a casa la partita perfetta. Altro tipo di rimpianto, invece, siamo sicuri avrà accompagnato il sonno domenicale di Zambon e Zorzan, dominatori delle qualifiche, con personali sopra i 1.400, ma fuori dai giochi di vertice in semifinale. A Prato, dopo un Europeo Juniores tutto sommato soddisfacente, Emanuele Camponesco, degli Strokers, è tornato a martellare le piste, battendo il compagno di squadra Matteo Bonanno 192-156. Per il giovane azzurro, torneo tutto in testa (1.463 in qualificazione e 1.367 in semifinale) ed una sola partita sbagliata, l’ultima della semifinale (ma ininfluente ai fini della classifica n.d.r.). A Striano, in Campania, doppietta BC Salerno, con Pasquale Saldamarco vincente sul compagno di sempre Carmine Postiglione (217-214), che aveva chiuso in testa la semifinale. A Palermo, sponda Bowling & Games, infine, l’applicazione di uno dei classici dello sport, senza scomodare i passi del vangelo: “gli ultimi saranno i primi”. Daniele Miceli, dell’Etna Pins, infatti, dopo aver afferrato l’ultimo posto utile in qualificazione (1.308), ha dominato la semifinale (1.387) e liquidato con autorevolezza il palermitano Mario Lo Faso, 258-185.
A volte ho la sensazione che la nostra mente sia presa da questioni poco importanti, da polemiche di basso profilo e sfugga ai nostri occhi ciò che invece è più prezioso. E cosa c’è di più prezioso del nostro Futuro? In questi giorni ho capito che il nostro Futuro è più bello e ha il viso pieno di sogni di Leonardo, Emanuele, Giorgio, e Mario, un diciottenne un quattordicenne e due tredicenni; sono loro i nostri piccoli moschettieri che nelle fredde lande di Aalborg hanno tenuto alto il nome del nostro paese e del nostro Bowling al Campionato Europeo; lo hanno fatto con grandissima dignità, serietà e impegno. È bello vedere nei loro occhi la passione per il gioco che tutti amiamo, un piccolo miracolo, sapendo quanto è difficile farla nascere nelle nuove generazioni; Noi più grandicelli abbiamo ora solo un dovere: prenderci cura di loro come si fa con tutto ciò che è prezioso. Quindi per cominciare cari Leonardo, Emanuele, Giorgio, e Mario vi facciamo un grande applauso, e se non lo sapete vi ricordiamo che siete il nostro orgoglio. Siamo sicuri che ci farete sognare ancora per molti anni. Bentornati.
Non sarebbe bastata una di quelle navi cargo, che fanno bella mostra di se, nei porti orientali di Shanghai, per contenere tutti i birilli abbattuti dal team del Delirium al Memorial Grossi. Un torneo aperto fino ai tiri di prova e poi sigillato da una delle squadre più forti degli ultimi 20 anni che, già in qualificazione, aveva tracciato un solco invalicabile fra se e gli avversari. 24° titolo in bacheca; record italiano a squadra e di singolo, sulle 6 partite, sfiorato per un nulla e numeri impressionanti. Volendo usare, con accezione amorevole, un termine “romagnolo”, si potrebbe dire che dei quattro moschettieri, Alessandro Santu sia stato il più “sborone”. L’atleta piemontese, in grande stato di forma, anche alla luce dei risultati recenti internazionali, ha infilato una serie da 1.596 birilli, sbagliando (!), di fatto, solo la quinta partita (238). Col format che prevedeva il riporto parziale dei birilli abbattuti in qualificazione, il torneo non ha praticamente avuto più storia ed è stato solo passerella, in attesa di vedere chi sarebbe salito sul podio a far compagnia ai “ragazzi”. Ci sono riuscite due delle quattro formazioni dei Cobra qualificate alla finale, che hanno, comunque, dovuto incassare un passivo di 792 e 814 birilli, rispettivamente. Un dato numerico che, tuttavia, non deve sminuire la loro prova. Nell’altro torneo, infatti, è stata battaglia aperta per le posizioni d’onore, con la formazione di Alessandro Del Carmine (in qualificazione quinta), avanti a quella di coach Brandolini (seconda) di 22 birilli. E gli altri? A questo punto tutti in attesa di sapere, al prossimo torneo, dove andranno quelli del cargo, per poi scegliere rotte diverse … e porti più sicuri!
La quarantaseiesima edizione del torneo partenopeo non sarà di certo ricordata come una delle migliori, sotto il profilo del gioco espresso in pista, negli almanacchi storici. La scelta di adottare un condizionamento ideato per l’alter ego di Milano non si è rivelata, infatti, una scelta vincente e ha messo in condizione i giocatori di armarsi di ingegno per raggiungere l’obiettivo. Basti pensare che fra i turni di qualificazione e la finale, la sola squadra del Crackerjack di Palermo, quella per intenderci che ha poi vinto, ha portato a casa una serie a squadra sopra i 200 di media, mentre gli altri si sono assestati fra il 180 ed il 190 di media. Numeri di un tempo che fu, quando le piste si condizionavano a mano o con le prime macchine e i materiali non erano iper tecnologici come oggi. Tempi in cui la partita la si costruiva con gli spare per magari, poi, arricchirla con qualche strike. Fra qualificazione e finale poche sono state le squadre ad aver dimostrato di sapere come poter attaccare al meglio questo pattern e fra queste le due siciliane del Crackerjack e Bowling & Games. Quest’ultima era in pista per difendere il titolo del 2017, praticamente con la medesima formazione, ad eccezione dell’innesto di Cusumano Jr, ed è riuscita a contendere il titolo all’avversaria, anche a suon di strike, fino a metà della sesta ed ultima partita, dando luogo ad una finale davvero palpitante, caratterizzata da continui stravolgimenti nelle retrovie. Il realizzare, infatti, anche una sola serie sopra i 200 di media, permetteva balzi in avanti di 3 o 4 posizioni, come accaduto al Superstrike di Caserta, giunto poi terzo, all’ultima partita. Alla fine, fra le due, la differenza l’ha fatta, oltre l’handicap (visto che a scratch le due squadre hanno realizzato quasi lo stesso score: 4744 – 4754), la prestazione di Giovanni D’Astolfi. Per l’alfiere della squadra palermitana 218 di media nelle 12 partite disputate e la consapevolezza di aver contribuito, non poco, a spostare equilibri e Trofeo dal Games a La Favorita.
Penultima giornata, di prima fase, ricca di sorprese al Grandi Marche. Nella prima frazione di gara, infatti, tutte le “piccole” si sono imposte sulle “grandi”, aprendo la classifica a nuovi e sorprendenti scenari. FB, Ricola, Axioma e Melluso si sono ritrovate con parziali pesanti da recuperare contro le rispettive avversarie. Le prime due sono riuscite a ribaltare la situazione, nelle successive due frazioni, con la prima che, complice la sconfitta dello Spicchi d’Autore contro il Caffè Borbone, è riuscita a prendere anche la testa della classifica generale. La Ricola, invece, ha dovuto sfoderare una prestazione stellare (917 e 939) per domare un Pub Ten (2532) trascinato da un super Riccardo Ruggiero (688), neutralizzato da Aniello Graziuso (718) altrettanto super. L’Axioma è riuscita solo a pareggiare, contro il 1926, limitando i danni, mentre la Melluso è stata stroncata dalla Caldarelli. Alla luce di questi risultati si preannuncia un’ultima giornata incandescente, dopo la sosta per le festività Pasquali, con due scontri diretti per la promozione: Pub Ten – Axioma e Ricola – Caffè Borbone.
Resta in Sicilia il titolo del Città di Napoli, ma cambia sponda. Dopo la vittoria nel 2017 del Bowling & Games, è toccato al Crackerjack portare a casa il titolo. Protagonista della finale è stato Giovanni D’Astolfi che ha trascinato i compagni, con un personale di 1.350. La formazione avversaria ha, comunque, avuto il merito di crederci fino alla fine, sognando il clamoroso sorpasso proprio sul classico filo di lana. Per Polizzotto & soci un totale di 4.754 birilli, secondo, appunto, solo al 4.864 del team neo campione. Terzo posto per il Superstrike di Caserta, autore di un vero e proprio miracolo finale, dopo essere stato per lungo tempo impantanato nel centro classifica. Curiosità statistica, che chiarisce le difficoltà incontrate dalle squadre: la formazione del Crackerjack è stata la sola, fra qualificazione e finale, a superare la soglia dei 200 di media (4.864).
Tanta sofferenza per le squadre partecipanti, con un pattern forse non adatto alla portata del torneo che ha messo a dura prova tenuta fisica e mentale di tutti. La formazione romana della Tiam, dei ragazzi bimani, ha chiuso in testa ben sotto i 200 i media (4721), davanti a Bowling & Games, che quindi potrà difendere il titolo di campione, e a una delle due formazioni degli Indians di Sorrento. Doppietta in qualificazione anche per Crackerjack di Palermo e Flaminia Roma. Domani le 12 finaliste, ripartendo da zero, giocheranno un set di 6 partite. Nuovo giro, nuova battaglia, dunque. La vittoria, infatti, si giocherà in un ritmo da … guerriglia urbana, dove prevarrà che riuscirà a sbagliare meno e a trovare la giusta via per lo strike. La classifica completa è disponibile sul sito della federazione www.fisb.it