Un primo turno di gioco non certo brillante, quello appena concluso. Anche con un ratio non bassissimo, le 13 squadre scese in piste non sono riuscite a trovare le giuste contromisure alle piste, perdendosi molto sullo spare, rimasto, nel corso delle sei partite, vero oggetto misterioso. Gioco, quindi, poco spettacolare che ha visto chiudere, questo primo set di qualificazione, la formazione degli Indians di Giuseppe Cuomo in testa con un parziale di 4.661 birilli. Il torneo proseguirà oggi, sabato, con altri due turni, che vedrà impegnate formazioni di fuori regione. Grande attesa per le siciliane, fra cui la squadra detentrice del trofeo (Bowling & Games), le romane e le due bolognesi, con il Galeone sempre a caccia del suo primo titolo.

Vince la Melluso, anche se non proprio in scioltezza (Ottica Pascotto), e continua a puntare dritto la promozione al girone play off. La formazione di Carlo Quaranta, cinica più che mai, considerando che “vanta” ben 8 punti di media, a squadra, in meno rispetto a 4 sue compagne di viaggio e 6 nei confronti delle dirette avversarie (Axioma e Pub Ten), occupa il quarto posto con un vantaggio sulla sesta di 1.5 punti, precedendo la Ricola, che ha “fatto fuori” la capolista; l’Axioma, sconfitta dal Caffè Borbone con uno strepitoso Raffaele Formisano ed il Pub Ten, vincente contro il 1926 e ancora aggrappato al trenino promozione. Vince, soffrendo, anche la FB, contro l’Old Friends, avvicinando sempre più la vetta, adesso a -1.5 punti. La capolista, in formazione di emergenza, incassa la terza sconfitta consecutiva mettendo in discussione la sua leadership e aprendo una spirale negativa molto pericolosa. Nella penultima giornata, infatti, il team in nero affronterà il Caffè Borbone, in serie positiva da cinque giornate e con Formisano fresco nuovo titolare della miglior partita maschile (293), sottratta, ironia del caso, proprio allo Spicchi d’Autore (Isaia). In coda tutte sconfitte, tranne per la Caldarelli, che nello scontro diretto con Archè, porta a casa 4 punti.

7 giorni al via del Città di Napoli, giunto alla 46° edizione. Con oggi si chiude la griglia dei partecipanti. Si ricorda, infatti, che tutte le squadre, adesso, saranno tenute al pagamento della quota partecipativa in caso di assenza o disdetta. Inoltre, a far decorso da oggi, la lista on line dei partecipanti non sarà ulteriormente aggiornata in caso di modifiche turni e/o nuove adesioni. Vi aspettiamo tutti per un gran week end di bowling. Uno di quelli che contribuisce ad alimentare la storia del torneo.

Nella sezione dedicata al Progetto Bowling & Scuola sono state definite le date ed i gironi delle semifinali, propedeutiche alle finali del 16 e 17 Maggio 2018. Si invitano gli interessati a dare massimo risalto alla notizia al fine di agevolare l’organizzazione interna di ciascuna scuola.

Colpo della Melluso, contro la FB Distribuzione, grazie alle prestazioni maiuscole di De Prà (675) e Fusco (669). Per il team di Carlo Quaranta 4 punti preziosissimi per la lotta promozione, complice il pari del Pub Ten, adesso scivolato al settimo posto, contro il Caffè Borbone. La giornata sarebbe potuta essere ancor più positiva se anche l’Axioma fosse rimasta ferma al palo. La squadra torrese, invece, ha dominato, nonostante una parvenza di “equilibrio” nel primo e terzo parziale, la capolista, apparsa nuovamente appannata da uno scellerato turn over che ha visto in panchina il suo uomo migliore, Mauro Migliaccio. Lo Spicchi d’Autore, complice la sconfitta della FB, mantiene ancora la testa della classifica con un +3 di vantaggio. Muove la classifica il Caffè Borbone che, dopo essere passato agilmente in vantaggio (886-773), ha dovuto soffrire, non poco, per recuperare un match che la vedeva soccombere contro il Pub Ten, che, dalla sua, si ritrova adesso a rincorrere il gruppo, a tre giornate dal termine e con due incontri decisivi all’orizzonte: Ricola ed Axioma. In coda, con la mente già proiettata ai play out, prestazione di spessore per il 1926 (2541) contro la Ricola con Zazzera (681) e Vicedomini (661) sugli scudi.

Torneo praticamente completo il Città di Napoli con 40 squadre, sui 42 posti previsti, a poco meno di 15 giorni dall’inizio. Ci duole, purtroppo, non poter accontentare le ulteriori richieste giunte per i turni del sabato, secondo le nuove disposizioni aziendali. Saremo quanto più tempestivi possibile per informare gli interessati in casi di defezioni dell’ultimo momento.

Banco decisamente più tecnico, quello veneto, nella settimana del tour 500 federale. Medie ragguardevoli, col taglio a 16 fissato in ex aequo a quota 1.310 e parterre di finalisti di tutto rilievo, con ben 13 giocatori di categoria 1 (incluso una donna, unica a qualificarsi) e 3 sole categorie maschili di fascia 2. Top score, manco a dirlo, per Antonino Fiorentino, dei Delirium, con un 1.455 frutto di una partenza amara. Eh si, perchè dopo l’apertura di gioco con 276, il “neo” bolognese si è imbattuto in un beffardo birillo 10, che gli ha negato la gioia per il suo ennesimo “300”. Se per l’azzurro la partenza si può dire, con ironia, amara, non così è stato per la conclusione di Fanizza. Il mancino, in forza ai Cobra di Milano, infatti, è stato eliminato dalla semifinale per differenza partita con Malchiodi, “senatore” di lunga data, rientrato da protagonista nel giro agonistico. La strada verso il titolo è stata alquanto dura ed articolata, complice un format decisamente impegnativo: una prima semifinale, per ridurre il numero degli atleti da 16 a 8 ed un petersen per decidere il podio. La Daniela Buzzelli, unica donna a qualificarsi, è stata protagonista della prima fase, chiudendo al primo posto, di un birillo avanti a Nicola Pongolini (1.314), che insieme al proprio compagno di team era fra i papabili alla vittoria. Un pronostico confermato nella seconda fase di finale, dove ha preceduto, abbastanza agevolmente, Marco De Paris dei Cobra, che ha chiuso al secondo posto, nonostante abbia ottenuto lo stesso score di Alessandro Del Carmine (2.893), in virtù della vittoria nello scontro diretto. Per Pongolini ancora vittoria che va ad impreziosire un palmares di tutto rispetto … data la giovane età!

Dopo l’ultima vittoria, ci ha provato Tommaso Radi (Delirium) a confermarsi Re di Roma, in pista in quel di Ciampino per la tappa 500 del Tour Italiano. Ma facendo riferimento ad un passo di una nota serie TV, ambientata alla fine degli anni ’70, che recitava (ovviamente con chiara cadenza dialettale) che “Roma nun vo padroni” ci hanno provato in molti ad ostacolare il percorso dell’azzurro verso la seconda vittoria stagionale casalinga. In qualificazione il segnale era già arrivato da Matteo Magini e Mirko Marsili, che lo avevano preceduto in classifica, sopra quota 1.300, mentre in semifinale il gruppo dei “franchi tiratori” si era allargato ai cinque atleti in lizza per la fase che potremmo etichettare come “sudden death”, visto che prevedeva l’eliminazione su partita secca. Nomi diversi dai primi due, ma mossi dallo stesso intento. Tuttavia, come accaduto nel precedente appuntamento, Radi prendeva agilmente la testa della classifica della semifinale (1.293), passando con disinvoltura anche i due step successivi. Nel match per il titolo, però, ha trovato qualcuno che è stato più “Freddo” , tanto per restare in temadi lui, ovvero Francesco Sciascia, del Blue Team, che, dopo il quinto posto in qualificazione, il secondo in semifinale e due step di “sudden death” superati acciuffando sempre l’ultimo posto utile, si è imposto 218 – 191. Per Radi fatale, invece, è stata la quarta partita (!) da 190 giocata nel corso dell’intero torneo.

La capolista Spicchi d’Autore cade ancora. La FB Distribuzione vola. Axioma batte Ricola in un match spettacolare. Pub Ten torna alla vittoria e respira. Stop pesante per la Melluso. 5 punti per sintetizzare la diciottesima giornata, che ha visto la brutta caduta della capolista (2.317), per una volta mal assistita da Mauro Migliaccio, in versione Mario Rui, che perde anche la testa della classifica di categoria di singolo, a favore di Formisano (Caffè Borbone). La formazione di Peppe Cuomo è stata battuta 3-1 dal Pub Ten che, dopo lunga striscia negativa, incassa 3 punti preziosissimi in chiave promozione. La vittoria, infatti, permette al team della Sgrosso di scavalcare la Melluso, sconfitta, in formazione rimaneggiata, dall’Archè ed adesso fuori dalla Top 6. Axioma e Ricola, invece, regalano un match di alto profilo (2.596 – 2.495) che porta tre punti alla causa del team torrese, adesso al quinto posto con un vantaggio di +2.5 sulla zona promozione.

Poche sono le certezze nella vita. Men che meno nel bowling. Ma quando si parla di coppie e di bowling, insieme, ecco che quelle poche certezze emergono in maniera lampante. Una di queste, senza voler far torto alle altre, è che fra le più solide e brillanti coppie di bowling, anche alla luce dei loro rispettivi palmares, spicca quella composta dalla Helga Di Benedetto e Francesco Bellomonte, del Crackerjack di Palermo. Vicini al par in qualificazione (2.398), anche se dietro i padroni di casa del Galeone (Primavera – Minarelli), dell’AS 2001 (Viani – Benvenuti) e del Red & Black, composto da un’altra coppia assai affiatata, dentro e fuori le piste (Ferina – Boccato), il duo siciliano ha saputo mantenere il ritmo in semifinale, con la Helga “Nazionale” a togliere, in più di un occasione, le cosiddette castagne dal fuoco. Con la politica dei piccoli passi, sono, così, passati dal quarto posto in qualificazione, al terzo dopo la semifinale. Posizione utile per evitare di incrociare, subito, nel match play, le bocce con i primi classificati: i piemontesi del King (Alessandra Morra e Marco Reviglio). Il primo round, quindi, li ha visti opposti all’AS 2001, che aveva confermato, in semifinale, il secondo posto ottenuto in qualificazione. Match sostanzialmente a senso unico (778-710) coi bolognesi che hanno pagato dazio per due partite decisamente sotto tono. Ancor più netta è stata la vittoria in finale (877-777), contro il Galeone. La squadra bolognese, che aveva superato di misura (755-745) quella piemontese del King, ha concesso troppo spazio agli avversari, con la Elisa Primavera, sostanzialmente, mai in partita (158-170). Per i siciliani, dunque, quasi una passerella, con i due atleti affiatati anche nello score finale: 429 e 448 rispettivamente. Meglio di così!