Gli appassionati di cinema italiano, con particolare riferimento a quello interpretato dal grande Antonio De Curtis, in arte Totò, ricorderanno un passo celebre, del film La banda degli onesti, in cui Totò, del tutto ignaro della materia, riferendosi al prototipo del biglietto da diecimila lire da falsificare, esclamava, accompagnato da una mimica tutta partenopea: “rullo … rullo … quasi rullo” alludendo al fatto che il prototipo potesse essere quasi pronto per la stampa e, al contempo, fraintendendo completamente quanto richiesto dal “compare” tipografo, che alludeva, invece, ad un attrezzo del mestiere, simile ad un mattarello. Chi ricorda il film, ricorderà anche che lo stesso era ambientato in una Roma di fine anni 50, quella stessa Roma che, negli ultimi 10 giorni, invece, è stata capitale, non solo istituzionale, del bowling di un certo livello, avendo ospitato una delle tappe ufficiali del tour europeo. Adattando, all’occasione, la frase su citata, e speranzosi che il principe della risata non si sia risentito per questo, ci è mancato veramente … un soffio per vedere tornare a vincere un giocatore italiano, in una tappa del tour. Pier Paolo De Filippi, da perfetto padrone di casa, ha unito, nello spirito, un paese (bowling) di per se frastagliato, con una prova superba dal punto di vista mentale. La sconfitta, maturata al tie break (strike vs 8), dopo aver pareggiato il match finale 198 – 198, contro il tedesco Oliver Morig, pur assegnando il secondo posto, ha, in pratica, fatto “schizzare” il valore del suo … spread, proiettandolo in cima alla lista dei papabili azzurri, insieme, manco a dirlo, ai 4 moschettieri del Delirium, ancora una volta tutti qualificati agli step di finale e a loro modo protagonisti di un torneo impeccabile, come nel caso di Alessandro Santu, autore del primo ed unico “300” del torneo. Anche i numeri, a modo loro, sono stati protagonisti, come è normale che sia. Tanti italiani ai nastri di partenza, fra i 310 atleti accreditati, ed un 50% netto qualificati alle finali (22 sui 44 previsti). Le medie, nonostante le titubanze dei luoghi comuni, si sono mantenute “normali”, così come la classifica molto corta. Non sono mancati picchi sopra quota 1.300, ma il nucleo principale si è suddiviso fra i 1.296 della danese Mai Ginge Jensen (quinta in qualificazione e terza sul podio) e i 1.201 della norvegese Heidi Thorstensen (27° a +17 sul cut). Da addetto ai lavori, infine, encomio speciale per il lavoro professionale svolto dalla bowlzone.eu con una copertura mediatica, statistica e prospettica da 10 e lode.

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