Uno dei principali problemi del nostro movimento, che difficilmente la federazione potrà risolvere, è la particolare conformazione geografica del nostro paese che, sviluppandosi in lunghezza, rende decisamente complicati ed onerosi gli spostamenti. Ben lo sanno i tesserati delle isole, al pari di quelli delle regioni meridionali, spesso chiamati ad intraprendere lunghe trasferte. Il dato emerge ancor di più quando si fanno delle comparazioni numeriche fra tornei del Tour giocati in contemporanea. Al pari della Sicilia, anche e specialmente la Puglia risente di tale problematica ed il torneo organizzato dai Dolmen, in quel di Triggiano, ne è la prova. Non parliamo di tornei di Serie A o Serie B e, forse, vogliamo anche comprendere il punto di vista dei giocatori di fuori regione, ma è un dato incontrovertibile che in qualsiasi data si disputino tornei in terra pugliese, gli stessi sono, passatemi il termine, snobbati da molti. Eppure le condizioni di gioco sono di tutto rispetto, al pari dei luoghi e dell’accoglienza di un gruppo di giocatori che trasmette, a pelle, la propria passione per questo sport. Una passione che risorge, di volta in volta, come una fenice, dalle proprie ceneri. Un po come accaduto con Piero De Cenzo, del Bc Salerno, ritornato in corsa, nel migliore dei modi, dopo un lungo stop per infortunio. Passato per le forche caudine della semifinale, l’atleta campano è riuscito a chiudere in testa il proprio girone di finale, incrociando la strada di Alessandro Martino, del Bc Superstrike, che aveva chiuso in testa anche le qualificazioni, con un personale di 1.679 birilli. Il match, su partita secca, a difesa della posizione, è stato equilibrato ed appassionante ed ha visto prevalere il salernitano 236-218. Nell’altro incontro per definire il podio, invece, la Melania Rossi del Bc Quirinale, migliore delle 7 donne partecipanti, ha controllato e battuto Emiliano del Barium 211-193. Curiosità finale: della folta rappresentanza del Dolmen, solo in due hanno centrato la qualificazione: Aldino e Giuseppe Tedone. Per la serie va bene l’accoglienza, ma stendere tappeti rossi agli invitati …
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